domenica 13 febbraio 2011

Robert Gligorov- Termination Schock 03


“Shock. Che cos’è uno shock? È un trauma – spiega Finazzer Flory -, un incidente, un’interruzione, uno stato mentale, un’emozione improvvisa e violenta, una reazione organica indotta da uno stimolo esterno, confusione. Oggi, tuttavia, shock è anche altro: una ‘news’, un’ultima ora. E da qui Robert Gligorov ci conduce a un ripensamento della società mediale. Artista, performer, musicista, attore unisce sperimentazione e provocazione dell’arte contemporanea per sollevare domande inevase e interrogativi inaspettati sulla realtà, i rapporti, il potere, le icone del nostro immaginario”.
In mostra sei installazioni inedite, alcune delle quali realizzate appositamente dall’artista per lo spazio milanese. I temi più riconoscibili delle opere esposte sono la sorpresa, l’inganno percettivo, la falsa credenza e la delusione per le aspettative disattese. È a partire dagli anni Ottanta, infatti, che i lavori dell’artista macedone giocano sui sensi e sulle attese da parte del pubblico.
In questa direzione va il lavoro intitolato, non a caso, Mirage, un’installazione site specific di oltre 20 metri, in cui l’opera dialoga con l’architettura dello spazio espositivo in un’osmosi reciproca e sorprendente. Altre due opere realizzate per la mostra vanno nella stessa direzione: si tratta di Still e Pool, in cui il senso delle proporzioni e della realtà vacillano.
Iglesia è un’installazione realizzata con 160.000 mollette bianche e nere, che mette in scena il dualismo tra bene e male all’interno di una costruzione fragile e improbabile.
In Liquid Sky, l’universo di Robert Gligorov è liquido e porta il profumo del vino, frutto della terra e dell’uomo, sostanza sacra e profana nello stesso tempo.
Elvis, sesta e ultima opera in mostra, è un lavoro sulla vanitas e la precarietà del nostro essere, che utilizza l’immagine di un pappagallo come metafora dello sfarzo dei ruoli, dei titoli e la sua conseguente decadenza.



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