giovedì 8 dicembre 2011

EVGENIJ ONEGIN


di Aleksandr Puškin
adattamento di Magda Poli e Flavio Ambrosini
regia di Flavio Ambrosini
con Massimo Loreto Annina Pedrini


Storia romantica di un grande amore mancato, narrata in un’originale polifonia di stili, il capolavoro di Puškin rivive al Teatro Franco Parenti nella suggestiva messinscena di Flavio Ambrosini e nell’interpretazione intensa di Massimo Loreto e Annina Pedrini.
Critici, storici, scrittori consideravano Evgenij Onegin di Puskin, la sintesi perfetta dell’anima russa. In una stagione teatrale pervasa di spirito russo non poteva mancare questa storia d’amore, che si dipana attraverso gli anni e i luoghi, tra partenze e ritorni, in un intreccio beffardo di sentimenti. Protagonista è un ‘giovin signore’, dedito alla mondanità, di raffinata e vuota educazione, annoiato e cinico. Respinge in gioventù il trasporto sincero della romantica Tatiana, corteggia per tedio la vivace sorella, uccide in duello l’innamorato geloso. La sua aridità divora ogni purezza ma a distanza d’anni implora invano l’amore un tempo disprezzato. Il complesso intreccio del romanzo si scioglie e riduce, teatralmente, a un duetto tra Evgenij e Tatiana, pallide ombre della giovinezza, cristallizzati nel ricordo di una felicità che per indolenza, convenzione, miopia non hanno saputo riconoscere. Prigionieri di un’ossessiva coazione a ripetere, evocati dalle note di Schumann e Schostakovijch, sono reclusi in uno spazio claustrofobico, dove si compie la loro deriva, superstiti, abbandonati al margine della vita.

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