martedì 9 luglio 2013

Milanesiana: I SEGRETI DELLA MUSICA E DELLA LETTERATURA





Ultimo appuntamento della sezione La rosa monografica e della quattordicesima edizione de La Milanesiana, ideata e diretta da Elisabetta Sgarbi, promossa dalla Provincia di Milano, con il sostegno del Comune di Milano, in collaborazione con la Regione Lombardia e Commissione Europea e organizzata da I Pomeriggi Musicali/Teatro dal Verme con la collaborazione della Fondazione Corriere della Sera.

Martedì 9 luglio, alle 21, la Milanesiana chiude al Teatro Outoff con un appuntamento dedicato ai segreti della musica e della letteratura. A sorpresa apre la serata, con una lettura inedita sul tema del segreto, Walter Siti, neovincitore del Premio Strega 2013 con il suo ultimo romanzo Resistere non serve a niente, la cui uscita, lo scorso anno, era stata salutata proprio a La Milanesiana, nella sezione filosofia. Dopo di lui, il prologo dello scrittore russo, ma italiano di adozione, Nicolai Lilin, il cui romanzo d’esordio, Educazione siberiana, scritto direttamente in italiano e diventato subito un caso editoriale, è stato portato sul grande schermo dal regista premio Oscar Gabriele Salvatores e interpretato, tra gli altri, dall’attore John Malkovich. Dopo di lui, sul palco dell’Outoff, lo scrittore sardo Flavio Soriga, in libreria con il suo ultimo romanzo, Metropolis, e Paolo Fresu, compositore, trombettista, flicornista e straordinario jazzista di fama internazionale, ci propongono una performance tra letteratura, musica e improvvisazione.
Serata a ingresso libero fino ad esaurimento posti. È necessaria la prenotazione al numero 02/34532140, attivo dal lunedì al venerdì dalle 10 alle 18.00. I biglietti potranno essere ritirati il giorno stesso dello spettacolo, alla biglietteria del Teatro Outoff, dalle 19 alle 20.

WALTER SITIOriginario di Modena, vive a Roma. Ha insegnato nelle università di Pisa, Cosenza e L’Aquila. È il curatore delle opere complete di Pier Paolo Pasolini. Tra i suoi libri ricordiamo La magnifica merce (2004), Troppi paradisi (2006) e Il contagio (2008), di cui Il canto del diavolo è la naturale prosecuzione. Il suo ultimo libro, Resistere non serve a niente, ha vinto il Premio Strega 2013.

NICOLAI LILINÈ uno scrittore russo di origine siberiana, nato nel 1980 a Bender, in Transnistria (stato indipendente riconosciuto oggi come Repubblica Moldava, ma all’epoca facente parte dell’Unione Sovietica). Dal 2004 si è trasferito in Italia. Nel 2009 pubblica Educazione siberiana, il suo romanzo d'esordio, scritto direttamente in italiano, che diventa subito un caso editoriale. Il libro è stato tradotto in venti lingue e ha venduto finora i diritti a ventiquattro altri paesi nel mondo. Seguono i romanzi Caduta libera (2010), Il respiro del buio (2011) e Storie sulla pelle (2012). Nel 2013 Educazione siberiana viene portato sul grande schermo dal regista premio Oscar Gabriele Salvatores, tra gli interpreti è presente anche l’attore John Malkovich. Oltre a dedicarsi alla scrittura, Nicolai Lilin scrive per diverse testate, insegna scrittura creativa allo IED di Milano e si dedica all’arte e tradizione del disegno e della simbologia del tatuaggio siberiano.

FLAVIO SORIGAÈ nato a Uta (CA) nel 1975 e vive a Roma. Ha esordito nel 2000 con la raccolta di racconti Diavoli di Nuraiò (Premio Italo Calvino). In seguito ha pubblicato Neropioggia (2002, Premio Grazia Deledda Giovani), Sardinia Blues (2008, Premio Mondello città di Palermo), L’amore a Londra e in altri luoghi (2009, Premio Piero Chiara) e Il cuore dei briganti (2010). Il suo ultimo lavoro è Metropolis (2013). È direttore artistico del festival Settembre dei poeti di Seneghe, nel Montiferru (OR). Scrive per L’Unità e La Nuova Sardegna.

PAOLO FRESULa banda del paese e i maggiori premi internazionali; la campagna sarda e i dischi; la scoperta del jazz e le mille collaborazioni; l’amore per le piccole cose e Parigi… Esistono davvero pochi artisti in grado di mettere insieme un tale abbecedario di elementi e trasformarli in un’incredibile quanto rapida crescita stilistica. Paolo Fresu c’è riuscito, e proprio in un paese come l’Italia, dove per troppo tempo la cultura jazz è stata misconosciuta quanto Shakespeare o le tele di Matisse, dove Louis Armstrong è stato considerato poco più che un fenomeno da baraccone da esporre in insane vetrine sanremesi e Miles Davis scoperto “nero” e bravo ben dopo gli anni della sua massima creatività. La “magia” sta nell'immensa naturalezza di un uomo che, come pochi altri, è riuscito a trasportare il più profondo significato della sua, appunto, magica terra nella più preziosa e libera delle arti. A questo punto della sua fortunata e lunga carriera, non serve più enumerare le incisioni, i premi e le diverse esperienze grazie alle quali si è imposto a livello internazionale e che fanno sistematicamente ed ecumenicamente amare la sua musica: dentro il suono della sua tromba ci sono la linfa che ha dato lustro alla nouvelle vague del jazz europeo, la profondità di un pensiero non solo musicale, la generosità che lo vuole “naturalmente” nel posto giusto al momento giusto ma, soprattutto, l’enorme e inesauribile passione che lo sorregge da sempre.

Siti racconta di se e non mi entusiasma, meglio Lilin.
Poi entrano in scena Fresu e Soriga, che si alternano nel leggere e suonare. Soriga è irresistibile nel parlare della Sardegna e dei sardi. Da tanto non ridevo cosi forte e cosi tanto


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