martedì 22 ottobre 2013

Milonga: Biko... al buio

Strana esperienza.
La serata inizia normalmente, con delle belle tande, Sonia in particolare.
Poi, appena dopo mezzanotte, la luce va via. Niente luci, niente impianto sonoro.
Auslander non si perde d'animo e fa uscire la mucisa dalle casse del suo PC..
la musica era a basso volume, si sentivano i rumori dei piedi sul parquet, tutti in silenzio.
Ho provato a ballare anche io, cosi cosi.
Poi, mezz'ora dopo, li ho lasciati li.


domenica 20 ottobre 2013

Cinema: Cattivissimo me 2


Per l'ex super cattivo Gru la vita è cambiata radicalmente. Ora nel suo orizzonte ci sono solo le tre dolci bambine che ha adottato e la conversione del laboratorio segreto dei Minion e del dottor Nefario in un'impresa legale di produzione di marmellate e gelatine. Per Nefario, però, la rinuncia alla cattiveria è un sacrificio troppo grande e, cuore e valigia in mano, se ne va al soldo di un altro padrone. Gru, invece, viene reclutato dalla vulcanica agente Lucy Wilde, della Lega Anti Cattivi, per fingersi il gestore di un negozio di dolciumi in un centro commerciale e smascherare così il criminale che sta per assoggettare il mondo ai suoi terribili scopi.
C'è tanto materiale narrativo dentro Cattivissimo Me 2, c'è la spy-story, la love-story, ci sono gli zombie, il vaudeville, c'è la bimba che vuole una mamma e il papà che non vuole che la piccola cresca. Un accumulo di materiale che, nonostante il montaggio sapiente, vivace ma non caotico, a tratti dà l'impressione di voler supplire con la quantità ad una qualità - quella dell'originale - difficilmente replicabile. Manca lo spettacolo di personaggi ebbri di egoismo come la madre di Gru o il viziato Vector, di fronte al quale il villain di questo capitolo appare decisamente più tradizionale e prevedibile. Manca, soprattutto, il dissidio interiore che lacerava il protagonista nel 2010, quando un tutù rosa, un paio di occhialetti rotondi e un berretto calato sugli occhi mettevano clamorosamente e improvvisamente in discussione la sua stessa natura e i principi sui quali si era costruito una carriera e un'esistenza, mescolando alla commedia un alto tasso di sentimento.
Eppure, nonostante queste mancanze si sentano, da cima a fondo, il secondo capitolo ha una forza comica irresistibile, una batteria inesauribile di gag e, ciò che più conta, una coerenza di fondo con il percorso precedente, pur presentandosi con gambe proprie, perfettamente in grado di sostenerne l'autonomia. Gru non è cambiato: è più fedele che mai alla scelta che ha fatto di dedicarsi alla paternità prima che al resto; e così non sono cambiate Margo, Edith e Agnes, che si sono limitate a crescere, ma non hanno smesso di unire le forze per offrire al padre ciò di cui ha bisogno, anche se ancora non lo sa.
All'interno di un quadro narrativo meno originale, e in gran parte ricalcato sulla sequenza del primo film, Cattivissimo Me 2 è dunque e comunque uno spettacolo che non annoia mai un minuto, che diverte senza se e senza ma, e ribadisce la felicità creativa delle coppie Chris Renaud-Pierre Coffin alla regia e Cinco Paul-Ken Daurio alla sceneggiatura.

venerdì 18 ottobre 2013

Cinema: Gravity


Gli astronauti Ryan Stone e Matt Kowalsky lavorano ad alcune riparazioni di una stazione orbitante nello spazio quando un'imprevedibile catena di eventi gli scaraventa contro una tempesta di detriti. L'impatto è devastante, distrugge la loro stazione e li lascia a vagare nello spazio nel disperato tentativo di sopravvivere e trovare una maniera per tornare sulla Terra.
Lo spazio non è più l'ultima frontiera, nel nuovo film di Cuaròn non c'è nulla da esplorare, si rimane a un passo dal nostro pianeta ma lo stesso la profondità spaziale continua a non essere troppo distante dalle lande desolate del cinema western, un luogo talmente straniante da confinare con il mistico, l'ultimo rimasto in cui esista ancora la concreta sensazione che tutto possa accadere, in cui si avverte la presenza dell'ignoto e quindi in grado di mettere alla prova l'essenza stessa dell'essere umani.
C'è tutto questo nel blockbuster con Sandra Bullock e George Clooney che Alfonso Cuaròn è riuscito a realizzare senza muovere un passo dalle convenzioni hollywoodiane, quelle che impongono l'inevitabile coincidenza dell'avventura personale con un mutamento interiore e il superamento del solito trauma radicato nel passato. Eppure dietro i dialoghi ruffiani e dietro una tensione obbligatoriamente costante (tenuta con una padronanza della messa in scena, tutta in computer grafica, che ha del magistrale ma non sorprende dall'autore di I figli degli uomini) non è nemmeno troppo nascosto uno dei film più umanisti di un'annata che ha visto il cinema statunitense proporre, a Cannes, anche la straordinaria storia di sopravvivenza individuale contro gli elementi (marittimi) di Robert Redford in All is lost.
La visione prettamente americana dello spazio, un luogo d'avventure in cui l'uomo deve combattere contro ogni avversità naturale, stavolta è fusa con quella promossa dallo storico rivale, il cinema sovietico degli anni '70, in cui lo spazio è il posto più vicino possibile alla metafisica, terreno di visioni interiori che diventano realtà e di incontro con il sè più profondo, fino a toccare anche l'idea di origine (o ritorno) alla vita di 2001: Odissea nello spazio in un momento di struggente bellezza, in cui il corpo di Sandra Bullock pare danzare con meravigliosa lentezza.
Per Cuaròn lo spazio può essere tutto questo insieme, allo stesso modo in cui il suo film può essere sia un blockbuster sia un'opera che cerca di toccare la profondità dell'animo umano, realizzata con una sceneggiatura densa di dialoghi e molto fondata sulla recitazione (come un film a basso budget) animata da una messa in scena interamente in computer grafica (da grande film di fantasia), un lungometraggio che più che essere di fantascienza pare d'avventura (nel senso classico del termine), in cui l'essere umano lotta in scenari naturali mozzafiato, nel quale anche solo un raggio di sole che entra dall'oblò al momento giusto può far battere il cuore.

lunedì 14 ottobre 2013

Milonga: Biko

duo d'eccezione in concerto al Biko Tango Club
da Buenos Aires in Tour Europeo 
Federico Mizrahi (pianoforte ) e Gustavo Battistessa (bandoneon) in un repertorio classico e autografo
prima e dopo
selezione musicale di tango argentino e non argentino
a cura di 
dj ausländer

Serata fantastica, scandita da tande molto belle e culminate con due delle mie ballerine preferite, Marisa e Mapi.
Due nella stessa serata è fin troppo, le belle sensazioni si mischiano.



sabato 12 ottobre 2013

Ballette: Milano Oltre - Sexxx

Elfo Puccini sala Shakespeare
ore 20.00
BALLETTO TEATRO DI TORINO 
SEXXX 
un balletto di Matteo Levaggi
musiche John Zorn, David Bowie, John Foxx, The Longcut
con Marco De Alteriis, Denis Bruno, Kristin Furnes, Manuela Maugeri, Vito Pansini, Viola Scaglione.
luci Fabio Sajiz
costumi Maria Teresa Grilli
produzione Balletto Teatro di Torino - Loredana Furno
co-produzione Lavanderia a Vapore - Collegno,
Festival MilanOltre 
durata 60’

Uomini e donne tutti sulle punte, corpi velati, grovigli vorticosi, voci sussurrate per una danza che «penetra senza pudore negli anfratti più nascosti del corpo, scava tra i muscoli per estrarre, con segno pornografico, il movimento». Le tre xxx di Sexxx alludono allo sguardo incensurato dello spettatore sulla danza e all'ossessione di Matteo Levaggi per la propria creazione: un flusso continuo di forti emozioni. Un balletto che pesta i piedi, sbraita come un indemoniato. L’importante è lasciare che la danza sia.
I sei ballerini del BTT danzano incessantemente per 60 minuti “incastrandosi come Lego” in un crescendo musicale che spazia da John Zorn, David Bowie, John Foxx, Ooioo ai The Longcut. Un successo già al suo debutto torinese nel febbraio 2013 che sarà presto un lungometraggio sotto la direzione di Davide Ferrario.


lunedì 7 ottobre 2013

Milonga: BIKO

biko, biko, biko.
lo so che mi ripeto, ma che ci devo fare?
altra bella serata, con un miglioramento di condizioni fisiche e psichiche veramente incredibile.
Parlato un po con Laura, ballato tanto con vecchie e nuove. Elisabetta(ottimo), Mapi, la sosia di Alba Rochvacher (ottimo+), Alina (insomma), ua ragazza alta che viene sempre ma con cui non avevo mai ballato, altra signora nuova.

bello

venerdì 4 ottobre 2013

Milano Oltre: Ballet Nationale de Marseille

Rassegna di balletto contemporaneo.

ORGANIZING DEMONS 
coreografia Emanuel Gat 
assistente alla coreografia Michael Lohr 
musica, luci, costumi Emanuel Gat 
con Katharina Christl, Malgorzata Czajowska, Yoshiko Kinoshita, Béatrice Mille, Valeria Vellei, David Cahier 
coproduzione Steps Festival de danse 2012 / Migros 
prima italiana 
durata: 30’ 



ÉLÉGIE 
coreografia Olivier Dubois 
assistente alla coreografia Cyril Accorsi 
luci Patrick Riou 
musica Richard Wagner Elegie WWV 93 en la Bemol, Francois Caffenne 

con Malgorzata Czajowska, Yoshiko Kinoshita, Ji Young Lee, 
Mylène Martel, Béatrice Mille, Valentina Pace, Valeria Vellei, David Cahier, Vito Giotta, Gabor Halasz, David Le Thai, Angel Martinez, Christian Novopavlovski, Julien Ramade, Diego Tortelli, Nahimana Vandenbussche, Anton Zvir 
coproduzione COD / Compagnie Olivier DUBOIS 
in collaborazione con MP2013, Capitale Européenne de la Culture 
durata: 50’ 

Doppio programma per il Ballet National de Marseille. In scena l’arte di Emanuel Gat, coreografo tra i più apprezzati a livello mondiale da un decennio. Il piacere di danzare per lui si colloca nell’incontro tra la linea, fluida, elegante e musicale e il punto di grande raffinatezza dove microscopici enigmi rendono più umana e percepibile la bellezza del suo lavoro. L’idea della danza in Gat è arte innata. Organizing Demons è un pezzo raffinato pur essendo forte, sensuale e allo stesso tempo audace. Segue Elegie la più recente creazione di Olivier Dubois, segnalato da Dance Europe nel 2011 come uno dei cento migliori danzatori al mondo, è considerato il coreografo enfant terrible del momento. Una forte intensità del gesto e la potenza dell’impegno fisico in scena connotano le sue creazioni. Cosa rende umani gli esseri umani? La capacità di alzarsi, l’urlo, la ribellione, la resistenza. 

Il primo balletto è carino, senza trama, ma ben ballato.
Il secondo è, per me inguardabile ed inascoltabile. Rumore di tuono per venti minuti, un corpo sballotato da figure nascoste.
volevo andarmene. mai visto niente di peggio