Partendo dal libretto del capolavoro di Bizet, nelle mani di Martone l’opera approda verso temi contemporanei, affidandosi al talento, ai volti e alla teatralità innata dei musicisti dell’Orchestra di Piazza Vittorio, un ensemble noto a livello internazionale, che riunisce artisti, culture e tradizioni, sonorità antiche e nuove, strumenti sconosciuti, melodie universali.
Opera francamente deludente. Se l'ambientazione è interessante e l'uso della fantastica orchesta veramente azzeccato, non si rivelano all'altezza i protagonisti, in particolare Iaia Forte assolutamente fuori ruolo, esagerata in un tentativo di sensualità.
Proprio non mi è piaciuto
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