giovedì 29 ottobre 2015

Balletto: Sylvie Guillem - LIFE IN PROGRESS


E' destino che in questo anno difficile gli eventi tanto attesi mi lascino deluso. Dopo l'epica disfatta di Waterloo adesso, in maniera minore, la delusione me la da il passo d'addio di Sylvie Guillem.
Sapevo della sua tournee di addio da almeno un anno, dal debutto di Modena, a cui mi era stato impossibile partecipare. Appena letto che veniva a Milano ho comparato il biglietto, alla non modica cifra di 55 euro. Quindi a teatro ero carico per godermi questa ultima performance.
Sylvie l'avevo già vista ballare in almeno due occasioni, in cui una nel famoso Bolero coreografato da Bejart.
La sua scelta di fare solo contemporaneo "fatto apposta" mi aveva da una parte incuriosito dall'altra lasciato perplesso. MA ero disposto a rischiare.
Si parte ed il primo pezzo, Technè, non è neanche male: lei è al solito molto pulita e precisa, la musica dal vivo la asseconda perfettamente, ma i movimenti coreografici non mi appassionano più di tanto. Va beh, può capitare.
Secondo balletto: Solo due uomini sul palco, niente Sylvie, niente musica.
Io concepisco il balletto come movimento SULLA musica, quindi questo non è un balletto. Sono due corpi che si muovono, magari anche bene (?) ma non si capisce il perché ed il percome. E poi io sono venuto per vedere Sylvie, non due uomini.
Terzo balletto: Here & After. Finalmente. In scena due donne che si muovono su una musica, anche se sottile, che si relazionano, che ballano assieme e in sincrono, con bei movimenti coreografici. Sento finalmente un emozione. Bravissime tutte e due (la seconda è un'italiana, Emanuela Montanari).
intervallo
Si riprende con il gran finale! Bye di Mats Ek, creato apposta per lei nel 2011.
Gran ballerina, gran coreografo, vedrai che botto!
Il botto lo sto ancora aspettando adesso. Al di la dell'idea scenografica della porta che separa i mondi cosa altro c'è? La coreografia è sporca, Sylvie lancia in aria la sua famosa gamba almeno 10 volte, forse perchè non c'é di meglio da fare, ma per il resto tutto è confuso. C'è un accompagnamento di piano che sarebbe perfetto, ma lei sembra addirittura imprecisa. Mi sono ritrovato a pensare ad altro, nella noia del balletto.
Finito
Uno bello, uno cosi cosi, uno brutto. E' così che mi dovrò ricordare Sylvie Guillem? meglio cancellare e ricordare un passato più glorioso.

PS: Il pubblico, numeroso e giovane, ha tributato ovazioni entusiastiche alla protagonista. Boati, standing ovation. Veramente esagerati per la performance. Mi chiedo se tutti questi sanno chi sono venuti a vedere o sono solo stati attratti dalla bagarre pubblicitaria. Sylvie non veniva a Milano da almeno 10 anni (non sono sicuro) quindi in moltissimi non l'avranno mai vista, ma solo sentita nominare. Quindi immagino avranno voluto mandare un tributo all'artista, più che alla performance. Va beh.

Io rimango deluso


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