domenica 17 febbraio 2013

Settimana bianca in Val Gardena

Bello ritornare sdopo tanti anni.
Piste bellissime, neve bellissima, panorama bellissimo.
Cosi cosi la casa, sotto gli standard di Ortisei.


venerdì 8 febbraio 2013

Milonga Bocanegra

Arrivato tardi, trovo tanta gente.

solita buona musica e tande rosa, divertente novità.
Ballato tantissimo. Ho pensato un po al perché  al Bocanegra il livello tecnico, sia maschile che femminile, non è altissimo: questo mi rende "interessante" per molte dame e mi fa fare discrete figure.
Anche questa è una buona cosa

Film: Lincoln



Negli ultimi quattro mesi della sua vita, Abraham Lincoln cambiò la storia dell'umanità ponendo legalmente fine alla schiavitù dei neri d'America. L'ottenimento dell'approvazione del 13° Emendamento in discussione alla Camera dei Rappresentanti richiese una battaglia ardua ed estenuante, condotta contro il tempo e nell'ambito di una devastante guerra civile: una guerra nella guerra che lo coinvolse totalmente, come Presidente, come padre, marito e come uomo. 
Al cinema, come nella letteratura, esistono due grandi strade: da un lato ci sono le pellicole che si lasciano impressionare, evitando il più possibile d'intervenire sulla realtà, e dall'altro ci sono le pellicole che impressionano, costruendo una narrazione ad hoc. Che il cinema di Spielberg appartenga a questa seconda categoria non è un mistero, eppure questa volta, più che in precedenza, quest'appartenenza è ribadita apertamente. "Noi siamo balenieri", dice Lincoln, citando uno dei maggiori romanzi americani, quel "Moby-Dick" che narra appunto di una missione che non dà scampo, che non si può abbandonare nemmeno di fronte alle richieste più razionali (qui neppure davanti all'ipotesi della cessione immediata di un conflitto che ha già versato una quantità disumana di sangue). Inoltre, nel caso non fosse abbastanza chiaro, Spielberg fa di Lincoln un racconta storie, ovvero un narratore, qualcuno che, per analizzare la realtà, ha bisogno di passare dal filtro dotato di ordine e di senso del racconto. 
Con l'aiuto fondamentale della sceneggiatura di Kushner (già autore del meraviglioso Munich), il regista ci invita dunque dentro un grande romanzo, dove ogni personaggio ha il suo momento ma tutti convergono come falene verso un'unica luce, emanata dal protagonista. L'impresa, tentata e superata, è quella di rendere intima e interiore una questione di giustizia e di politica universale. Man mano che il film si dipana, infatti, appare sempre più evidente come per Lincoln, che all'epoca dei fatti era già un leader molto amato, far passare l'emendamento non fosse un obiettivo accessorio né il frutto di una fortunata coincidenza: ne andava della sua identità storica e privata, dice il film, che sovrappone alla perfezione i piani. 
Come un dagherrotipo, che richiede un certo tempo di esposizione, Lincoln abbisogna di tutta la sua durata per restituire un ritratto integro, che, prima che di un uomo, è soprattutto il ritratto di una visione politica. Una visione che combina idealismo e realpolitik, illuminando due fattori fondamentali: da un lato, la statura eccezionale dell'essere umano (che in termini cinematografici si traduce nella scelta di un attore come Daniel Day-Lewis), dall'altro la capacità di guardare al di là delle convenienze (è suo figlio forse diverso dagli altri figli, che sta sacrificando sul campo come mosche?) e di usare quasi ogni mezzo, se il fine è di natura superiore. 
Non si può, perciò, pensare che il film di Spielberg non parli, oltre che del passato, anche al presente e al futuro.

Un "filmone" molto Spielberghiano, curato nei dettagli, molto parlato ma molto avvincente.



domenica 3 febbraio 2013

Triennale: Mostre "Dracula" e "Kama"


KAMA. Sesso e Design,
una grande mostra che analizza il rapporto tra eros e progetto. Fin dal titolo, che rievoca il dio indiano del piacere sessuale, dell'amore carnale e del desiderio, KAMA prova a fare i conti con uno dei fantasmi più esasperati, ma al contempo più rimossi, della contemporaneità.
Sono così indagati modi, forme e strategie con cui la sessualità si incorpora nelle cose e ne fa strumento di conoscenza. Per chi le progetta, ma anche per chi le usa.
Cuore della mostra è una rassegna, a cura di Silvana Annicchiarico, che rintraccia radici storiche, mitiche e antropologiche per arrivare fino ai giorni nostri, con oltre 200 fra reperti archeologici, disegni, fotografie, oggetti d’uso e opere di artisti e designer internazionali. Una selezione ampia e sfaccettata che vuole andare oltre la stereotipizzazione delle luci rosse, della pruderie o dei facili scandali: dai vasi a figure rosse etruschi agli amuleti fallici di epoca romana, dai disegni di Piero Fornasetti alle fotografie di Carlo Mollino e di Ettore Sottsass, dal divano Mae West di Salvador Dalí fino al sorprendente e provocatorio The Great Wall of Vagina di Jamie McCartney, formato dai calchi dei genitali di 400 donne.
In parallelo, per ampliare i punti di vista e restituire un racconto corale e collettivo, otto progettisti internazionali - Andrea Branzi, Nacho Carbonell, Nigel Coates, Matali Crasset, Lapo Lani, Nendo, Italo Rota e Betony Vernon - si confrontano con questo tema e ne presentano la propria personale interpretazione attraverso inedite installazioni site-specific.

Non mi è proprio piacuta. Non mi ha trasmesso ne detto niente


 “Dracula e il mito dei vampiri”.
La mostra - ideata, prodotta e organizzata da Alef-cultural project management in  partnership con La Triennale di Milano e in collaborazione con il Kunsthistorisches Museum di Vienna - con circa 100 opere tra dipinti, incisioni, disegni, documenti, oggetti storici, costumi di scena e video - affronta e indaga la figura del vampiro per antonomasia, partendo dalla dimensione storica per procedere alla trasfigurazione letteraria, fino ad arrivare alla trasposizione cinematografica e, infine, alle implicazioni sociologiche del mito di Dracula. Un vero e proprio viaggio nel mondo vampiresco che, al contempo, analizza il contesto storico e quello contemporaneo, passando in rassegna oggetti d'epoca e design dei nostri giorni, miti antichi e divi di oggi.
Nel 1912 muore Bram Stoker, lo scrittore che, nel 1897, pubblicò il romanzo “Dracula”.
Il mondo celebra il centenario della sua scomparsa con una serie di importanti eventi. La mostra è quindi un'occasione per rendere omaggio alla creatura letteraria del romanziere irlandese: Dracula, l'immortale vampiro, principe della notte, antesignano di una lunga serie di emuli più o meno fascinosi.
La figura del vampiro, a partire dai suoi più lontani trascorsi folklorici e medievali, ha conosciuto infatti uno sviluppo straordinario entro la cultura illuministica, romantica e contemporanea, per culminare oggi nella saga di Twilight e in una sorta di “vampiromania” che continua a sedurre adolescenti e non solo.
Capire perché il vampiro sia comparso improvvisamente sulla scena dell'immaginario europeo nel Settecento per non uscirne mai più, rileggere per immagini il Dracula di Bram Stoker, pensare a Dracula guardando a tutto quanto è stato prodotto dopo Bram Stoker, ma anche conoscere Dracula prima di Bram Stoker: questo l'intento della mostra.
Le diverse declinazioni del fenomeno del vampirismo sono quindi affrontate in tre sezioni principali: “La realtà dietro il mito”, a cura di Margot Rauch, conservatrice del Kunsthistorisches Museum di Vienna, da cui provengono una serie di eccezionali documenti storici e opere tra le quali il primo ritratto del conte Vlad, figura storicamente esistita nel XV secolo e associata a quella leggendaria di Dracula; “Bram Stoker: Dracula” in collaborazione con la Bram Stoker Estate, che propone una riflessione sul vampirismo nell'ambito letterario con particolare attenzione all'opera di Stoker approfondita attraverso taccuini e documenti del romanziere esposti per la prima volta in Italia;  “Morire di luce: il cinema e i vampiri” a cura del critico cinematografico Gianni Canova che, attraverso manifesti originali e videoproiezioni ci immerge nella storia del vampirismo sul grande schermo, dalle prime pellicole in bianco e nero degli inizi del Novecento fino alle saghe degli ultimi anni. Particolare attenzione è rivolta al “Bram Stoker's Dracula” (1992) di Francis Ford Coppola, di cui sono presentati per la prima volta in Italia alcuni storyboards. Per l'occasione si presenta al pubblico anche l'armatura indossata da Gary Oldman - su disegno della costume designer Ishioka Eiko - eccezionalmente ricostruita dai produttori hollywoodiani dell'originale.
La mostra è arricchita, poi, da due interessanti variazioni sul tema. La storica del costume Giulia Mafai offre un'interpretazione originale dell'identità del vampiro e, in particolare, della donna vampiro. Splendidi abiti di scena offrono un particolare sguardo sulla figura della “Donna vamp”, creatura che al vampiro al femminile - incarnato storicamente da Elizabeth Bathory e letterariamente da Carmilla - sovrappone il concetto di donna che distrugge attraverso il potere della seduzione.
La storia del costume apre le porte al “Design del Vampiro” attraverso un racconto per immagini delle dimore e dei luoghi frequentati dal re della notte, con una riflessione sul ruolo di Dracula come “costruttore di città” firmata dall'architetto Italo Rota.
Completa il percorso dell'esposizione uno speciale omaggio dedicato a Guido Crepax.
In mostra diciotto disegni inediti che illustrano l’incontro tra Dracula e Valentina, una delle sue più celebri creature.
L'allestimento si avvale di ricostruzioni scenografiche e suggestive proiezioni per accompagnare il visitatore verso un'esperienza emozionale alla scoperta dell'affascinante universo degli un-deads.


Qui almeno c'è qualcosa di interessante, sia storicamente che visivamente, con molti spezzoni di video ed oggetti. Carina.

venerdì 1 febbraio 2013

Milonga Bocanegra

Mi ero divertito, sono tornato. Un po presto forse, che alle 11 saremo stati dentro in 20.
Ma poi di è riempito. Solita bella musica, con il solo problema delle cortine inesistenti e ballerine interessanti. Riballato con Santina (almeno adesso so il nome) ed altre. La novità è una ragazza svedese di passaggio, molto bionda e molto brava.
Serata ok