lunedì 21 settembre 2015

MiTo Dance Closing Party

Finalmente un party! Un'esperienza diversa e decisamente coinvolgente, con alti e bassi, ma magari il pubblico a cui si rivolgeva era eterogeneo e molti sembravano apprezzare anche quello che a me colpiva meno.
Ma sicuramente una bella serata, e la Big Band dal vivo she suonava i vecchi standard jazz o gli EW&F è stao mitico.













venerdì 18 settembre 2015

lunedì 14 settembre 2015

Milonga: Milonga loka

Seconda esperienza ed ancora maggior disagio. Sarò io che attraverso un momento di insicurezza tanguera ma sono riuscito ad invitare poco ed a ballare ancora meno.
Per un po sospendo questo tipo di milonga. proverò qualcosa di più tradizionale.

venerdì 4 settembre 2015

Milonga: Che Bailarin

Scrivere a quasi due mesi di distanza è difficile, per chi ha poca memoria come me.
Mi ricordo vagamente di alcune tande sufficienti ed una bella nel finale con una ragazza di fuori Milano, in città per studio.


martedì 1 settembre 2015

Cinema: La bella gente



La Guerritore mi è sempre stata antipatica e quindi la vedo sempre con un certo disagio. In questo film poi recita un ruolo antipatico, quindi ancora peggio. Film sulle ipocrisie borghesi difficile da accettare, fa veramente incazzare. Unica nota positiva un Elio Germano giovane sempre all'altezza dei ruoli.



Il più grande pregio del cinema di De Matteo sta nel giudicare la distanza che separa le buone intenzioni di alcuni suoi protagonisti dalle loro opere
Giancarlo Zappoli      *  *  *  -  -

Alfredo e Susanna, lui architetto e lei psicologa che si occupa di donne che hanno subito maltrattamenti, hanno una casa in campagna fuori Roma dove trascorrono alcuni weekend e parte dell'estate. Un giorno Susanna vede una giovane prostituta che subisce le angherie di un uomo ai bordi della statale e decide di aiutarla portandola inizialmente nella casa e successivamente a Roma per garantirle un futuro migliore. Seppure tra molteplici incertezze e nonostante la grettezza di una coppia di amici, tutto sembra procedere per il meglio ma un elemento inatteso provvederà a turbare la pace delle coscienze.
Per il 'nuovo' film di Ivano De Matteo è necessaria una doppia premessa. La prima riguarda l'assurda censura di mercato che fa sì che una sua valida opera datata 2009 giunga solo ora sui nostri schermi dopo essere invece stata vista in giro per il mondo. Occorrevano le prove e i premi di Gli equilibristi e de I nostri ragazzi per sdoganare questo film? Purtroppo sembrerebbe di sì e il 'purtroppo' va sottolineato. L'altra doverosa premessa è relativa al trailer che è più che altro uno spoiler, rivelando anticipatamente alcuni momenti chiave della vicenda. Il che è quanto di più dannoso si possa fare ad un film dell'attore/regista italiano. Perché De Matteo mette in scena personaggi che si rivelano progressivamente con un dosaggio accurato di azioni e prese di posizione spesso produttivamente contraddittorie. Il più grande pregio del suo cinema sta anche nel giudicare la distanza che separa le buone intenzioni di alcuni suoi protagonisti dalle loro opere ma soprattutto nel costringere lo spettatore ad indossare, passo dopo passo, sequenza dopo sequenza, i loro panni e forzarlo a chiedersi cosa farebbe se fosse al posto loro. Non è un'operazione facile ma anche in questo caso si può affermare che è riuscita nell'intento. Perché chi guarda questa 'bella gente' da una posizione progressista non può che aderire all'entusiasmo di Susanna che desidera riscattare la giovanissima Nadya dalla sua condizione di degrado ma nutre anche le iniziali incertezze di Alfredo mentre detesta la brutale insensibilità degli arricchiti vicini di casa con piscina. 
I problemi nascono quando si comincia a intravedere come sia tuttora veritiero il detto popolare che afferma che 'la strada per l'inferno è lastricata di buone intenzioni'. È su questa che De Matteo ci conduce chiedendoci di confrontarci con la realtà in un film in cui non vengono messi in gioco solo gli agiati e open minded genitori ma anche la generazione dei figli. Con risultati che si possono immaginare. O forse no.