venerdì 17 luglio 2020

Gamberetti per tutti (2020): Il Trailer ITa del Film con Nicolas Gob - HD



UNA COMMEDIA DIVERTENTE, LIBERA E LIBERATA DAI CONFORMISMI NEL SENSO PIÙ PIENO DEL TERMINE.
Recensione di Giancarlo Zappoli
martedì 7 luglio 2020
Il campione del nuoto Matthias Le Goff, esasperato da un intervistatore, reagisce con un insulto omofobo. La Federazione lo minaccia di radiazione a meno che non accetti di allenare una squadra di pallanuoto, Les crevettes pailletées, che vorrebbe partecipare al campionato LGBT che si terrà in Croazia. Obtorto collo Matthias accetta.
Maxime Govare e Cédric Le Gallo co-dirigono per la prima volta e fanno centro.
I due registi partono da un plot di base già rodato: qualcuno è costretto ad occuparsi di persone che preferirebbe tenere a distanza e progressivamente ne comprende le motivazioni. Si muovono però su un terreno tematico in cui la scivolata verso l'offensivo o la caricatura (così come verso la retorica) è sempre in agguato. Ne escono con un film libero e liberato dai conformismi nel senso più pieno del termine. Perché stanno con tutto se stessi dalla parte delle Crevettes ma sanno anche sorridere delle loro contraddizioni.

A chi rifiuta per principio la presenza di un omofobo come allenatore altri ribattono comprendendone il momento di esasperazione. Così come chi vuole un comportamento corretto nei propri confronti non lo ha altrettanto nei confronti di una squadra di lesbiche vantando un presunto diritto delle minoranze. Oltre a delineare in una breve sequenza il vissuto di ognuno, i registi e sceneggiatori non dimenticano di ricordare a tutti che quando un gay mette su famiglia (ed ha anche dei figli) si può ritrovare ad affrontare dinamiche che sono comuni anche agli etero.

Il tutto in un clima da commedia che non trascura anche momenti di crisi o di tristezza alternando con cura esplosioni di vitalità collettiva a situazioni più intime. Gli attori sono tutti aderenti al loro ruolo e, cosa più difficile, riescono a dare la sensazione di un gruppo affiatato da tempo così come una squadra è nella realtà. Con i momenti di opacità e di scintillio che tutti i team sperimentano.

giovedì 16 luglio 2020

Concerto: OSCoM - Vivaldi - 4 stagioni

Gli strumenti storici del Conservatorio di Milano tornano a suonare dopo decenni di silenzio
 
Giovedì 16 luglio
Sala Verdi ore 21.00
Il sogno del suono che vive

Serata in memoria di Walter Tobagi
Interviene Benedetta Tobagi

Serata speciale per la stagione estiva 2020 del Verdi di Milano: per la prima volta dopo decenni, gli strumenti storici della Collezione del Conservatorio tornano a suonare in un concerto vivaldiano che vedrà sul palco della Sala Verdi gli Archi della OSCoM (Orchestra Sinfonica del Conservatorio di Milano).
Non solo, il concerto, primo per l’Orchestra del Conservatorio dallo scorso febbraio, sarà dedicato alla memoria di Walter Tobagi, alla presenza della figlia Benedetta, che interverrà in apertura di serata.
Programma

Antonio Vivaldi
Concerto per quattro violini in si minore
Le quattro stagioni da Il cimento dell’armonia e dell’inventione
Gli archi della OSCoM
Direttore Pietro Mianiti

Il sogno del suono che vive
Serata in memoria di Walter Tobagi

Antonio Vivaldi
(1678-1741)

Concerto in si minore per quattro violini,
violoncello, archi e basso continuo, op. 3 n. 10, RV 580
Solisti Bianca Maria Cainelli, Elisa Verona,
Tiziano Giudice, Davide Scalese Civati


Da Il cimento dell’armonia e dell’inventione

Concerto in mi maggiore per violino archi e continuo
“La primavera”, op. 8 n. 1, RV 269
Solista Davide Scalese Civati

Concerto in sol minore per violino, archi e continuo
“L’estate”, op. 8 n. 2, RV 315
Solista Simone Ceriani

Concerto in fa maggiore per violino, archi e continuo
“L’autunno”, op. 8 n. 3, RV 293
Solista Tiziano Giudice

Concerto in fa minore per violino, archi e continuo
“L’inverno”, op. 8 n. 4, RV 297
Solista Chiara Borghese

Gli Archi della OSCoM

Violini: Chiara Borghese, Bianca Maria Cainelli, Simone Ceriani, Ernesto De Nittis,
Tiziano Giudice, Lorela Miha, Davide Scalese Civati, Margherita Simionato, Elisa Verona
Viole: Giacomo Lucato, Matilde Simionato, Francesco Agnusdei
Violoncelli: Andrea Cavalazzi, Alessandro Mauriello
Contrabbasso: Stefano Ghezzi
Tiorba: Carlo D’Ariano
Arciliuto: Carlo Cresci
Cembalo: Enrico Barbagli

Direttore Pietro Mianiti


Ingresso al concerto gratuito,
con prenotazione all’indirizzo biglietteria@consmilano.it

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Di seguito una schedatura sintetica degli strumenti che verranno suonati dagli studenti in orchestra, unitamente a una nota introduttiva di Graziano Beluffi, curatore, dedicata alla Collezione degli strumenti storici del Conservatorio.

La Collezione degli strumenti storici del Conservatorio
Nato nel 1881 l’ex-Museo degli Strumenti Storici del Conservatorio di Milano è figlio del mecenatismo dell’aristocrazia milanese del tempo, dell’imperante positivismo, degli interessi orientalistici fin-de-siècle. Nel contempo vuole dimostrarsi istituzione vicina ai propri docenti ed allievi. Mentre da un lato desidera arricchire le esperienze estetiche di questi ultimi permettendo loro l’utilizzo di strumenti musicali “di gran pregio” (come allora venivano definiti) dall’altra ne promuove l’interesse verso le diverse culture musicali del passato (vedi la ricca collezione di strumenti rinascimentali) e del suo presente (più di 150 strumenti provenienti dai cinque continenti).
È una scelta magnifica e lodevole pensando alle difficoltà di una nazione che da pochissimi anni aveva raggiunto la propria unità, frutto di decenni di pensiero ed azione risorgimentali; unità raggiunta grazie al sacrificio anche di giovani studenti e professori di tante scuole d’Italia. (pensiamo solo per un attimo, per citarne uno, alla figura di Emilio Praga, il maggiore rappresentante della Scapigliatura milanese, docente di Letteratura poetica e drammatica presso il nostro Conservatorio, partito volontario per la seconda guerra d’indipendenza).
Dopo tanti anni di faticosi restauri (ma l’opera non è terminata, dato il gran numero di strumenti ancora giacenti e di sempre nuove donazioni) l’opportunità di questo bel concerto offre la possibilità di voler nuovamente tentare il ripristino di un felice sposalizio di intenti, così come avveniva anticamente. Recupero, tutela e, nel contempo, utilizzo razionale e controllato di beni strumentali unici e irripetibili della nostra storia e tradizione musicale. Con lo scopo di far crescere nei giovani l’amore per il bello, per facilitare in loro l’apprezzamento di tale patrimonio. (Graziano Beluffi Curatore Collezione degli strumenti storici del Conservatorio)

Gli strumenti della Collezione del Conservatorio tornano a suonare
  1. Chiara Borghese suona un violino Joannes Baptista Guadagnini Cremonensis, Torino 1770
  2. Bianca Maria Cainelli suona un violino Joannes Baptista Ceruti Cremonensis, Cremona 1808
  3. Simone Ceriani suona un violino Giovanni Francesco Pressenda, Torino 1833
  4. Ernesto De Nittis suona un violino Raffaele e Antonio Gagliano (figli di Giovanni), Napoli 1802
  5. Tiziano Giudice suona un violino Joannes Baptista Guadagnini, Piacenza 1757
  6. Lorela Miha suona un violino Giuseppe Testore, Milano 1692
  7. Davide Scalese Civati suona un violino Giuseppe Testore, Milano 1708
  8. Margherita Simionato suona un violino di Scuola Steiner, fine ‘700
  9. Elisa Verona suona un violino Leandro Bisiach, Milano 1898
  10. Giacomo Lucato suona una viola Antonio et Hyeronimus fr. Amati, Cremona 1597
  11. Matilde Simionato suona una viola attribuita al maestro liutaio Giuseppe Tarantino, 1900
  12. Francesco Agnusdei suona una viola Celeste Farotti, Milano 1910
  13. Andrea Cavalazzi suona un violoncello Andrea Guarneri, Cremona 1692
  14. Alessandro Mauriello suona un violoncello Romeo Antoniazzi, Cremona 1901
  15. Stefano Ghezzi suona un contrabbasso Luigi Bajoni, Milano 1854