Serata carina ma niente di che, specie se paragonata a quella di Sabato.
Punto y Branca non all'altezza di altre serate, ballerine pochine e non tutte all'altezza, anche se simpatiche. Cosi e cosi
Nonostante il piano non sia il mio strumento preferito, gli spettacoli offerti quest'anno, vuoi per la verve degli interpreti, vuoi per le location, al momento sono proprio valsi la pena..
Serata buona, con tante ballerine. Perso un sacco di tempo dal TDJ che metteva balli latini che nessuno ballava.
Horacio quota da dimenticare. Marcette e poco altro
Tre ore che volano per un teatro senza tempo: Goldoni + Strehler.
Fra squilli di tromba e battere di grancassa, si alza il sipario ed eccoli lì gli attori, tutti insieme, il braccio alzato nel saluto al pubblico: Arlecchino, con il suo vestito a pezze multicolori, la sua maschera da gatto è in mezzo a loro. Ha un particolare significato, nel mese in cui si celebra il Settantesimo del Piccolo, riproporre i lazzi, i duelli e le risate, ma soprattutto la poesia, il “teatro puro” di Arlecchino servitore di due padroni, creato nel luglio del 1947 da Giorgio Strehler reinterpretando la tradizione goldoniana. Arlecchino è lo spettacolo italiano più visto nel mondo; con Arlecchino il Piccolo ha percorso il globo, da nord a sud, da est a ovest, trasmettendo tutta la sua inarrestabile carica di energia e di emozione. Nel ruolo del titolo, Ferruccio Soleri – che si alterna con Enrico Bonavera – porta in teatro il Guinness dei primati, per la più lunga permanenza nello stesso ruolo. Manifesto di un modo di fare teatro, palestra di attori – da sempre gli allievi della Scuola del Piccolo entrano a far parte della grande famiglia di Arlecchino, in un ideale passaggio del testimone con i loro predecessori – lo spettacolo è un atto d’amore assoluto per il teatro.