I Queen nei loro primi anni. Il concerto contiene poi molte canzoni degli esordi, a me sconosciute.
Con Gio
La prima esibizione live di Bohemian Rhapsody, all'interno di un documentario sulla genesi dello storico brano
Emanuele Sacchi * * 1/2 - -
Quello che non tutti forse sanno è che esistono dei Queen precedenti a Bohemian Rhapsody e al suo incredibile e duraturo successo planetario. Una band trascurata dai più, scarsamente considerata a livello critico, alfiera di un sound progressive con testi di ispirazione fantasy: in sostanza il tipico gruppo che Sex Pistols e soci avevano in mente quando qualche anno più tardi rivoluzionarono il rock, sfrondandolo dagli eccessi kitsch e riportandolo alla sua essenza.
Fu proprio Bohemian Rhapsody a cambiare la storia dei Queen per sempre, introducendo elementi di difficile assimilazione in ambito rock, quali l'opera, e donando un'identità a una band che ne era priva. Il documentario con cui A Night in Bohemia ha inizio si occupa di raccontare in trenta minuti la genesi e le vicissitudini di un brano unico, attraverso le testimonianze di Freddie Mercury, Brian May e soci. Una storia di coraggio - la casa discografica voleva tagliare il brano per arrivare a una durata più radiofonica - premiato con un successo tale da portare i Queen sul palco dello Hammersmith Odeon di Londra per il concerto, ripreso in diretta su BBC, di Natale 1975, che finisce per costituire il resto di A Night in Bohemia. Audio rimasterizzato e riportato all'originario fulgore, mentre sul restauro delle immagini si è fatto il possibile. L'esibizione, con la prima esecuzione live di Bohemian Rhapsody, risulta estremamente datata e probabilmente ostica per chi non è fan del gruppo.
Troppi assoli dispersivi, troppe composizioni velleitarie e appartenenti a un'epoca in cui il gruppo cercava ancora una propria via. La peculiare personalità on stage di Mercury, invece, è già quella delle migliori occasioni. Un documento di indubbio valore storico, al di là dell'obsolescenza dal punto di vista artistico.
Con Gio
La prima esibizione live di Bohemian Rhapsody, all'interno di un documentario sulla genesi dello storico brano
Emanuele Sacchi * * 1/2 - -
Quello che non tutti forse sanno è che esistono dei Queen precedenti a Bohemian Rhapsody e al suo incredibile e duraturo successo planetario. Una band trascurata dai più, scarsamente considerata a livello critico, alfiera di un sound progressive con testi di ispirazione fantasy: in sostanza il tipico gruppo che Sex Pistols e soci avevano in mente quando qualche anno più tardi rivoluzionarono il rock, sfrondandolo dagli eccessi kitsch e riportandolo alla sua essenza.
Fu proprio Bohemian Rhapsody a cambiare la storia dei Queen per sempre, introducendo elementi di difficile assimilazione in ambito rock, quali l'opera, e donando un'identità a una band che ne era priva. Il documentario con cui A Night in Bohemia ha inizio si occupa di raccontare in trenta minuti la genesi e le vicissitudini di un brano unico, attraverso le testimonianze di Freddie Mercury, Brian May e soci. Una storia di coraggio - la casa discografica voleva tagliare il brano per arrivare a una durata più radiofonica - premiato con un successo tale da portare i Queen sul palco dello Hammersmith Odeon di Londra per il concerto, ripreso in diretta su BBC, di Natale 1975, che finisce per costituire il resto di A Night in Bohemia. Audio rimasterizzato e riportato all'originario fulgore, mentre sul restauro delle immagini si è fatto il possibile. L'esibizione, con la prima esecuzione live di Bohemian Rhapsody, risulta estremamente datata e probabilmente ostica per chi non è fan del gruppo.
Troppi assoli dispersivi, troppe composizioni velleitarie e appartenenti a un'epoca in cui il gruppo cercava ancora una propria via. La peculiare personalità on stage di Mercury, invece, è già quella delle migliori occasioni. Un documento di indubbio valore storico, al di là dell'obsolescenza dal punto di vista artistico.
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